Luigi Lamentini

nascità Cortona, 03/06/1913
morte Cortona, 1995?
storia personale Lavorava come commesso nella tabaccheria di Giovanni Poluani, anche egli fotografo (vedi libro: Cortona, immagini di ieri 1857-1930). Referente: Giorgio Lamentini (figlio di Luigi): Foto video Lamentini, Via Nazionale 33, Cortona (AR). Tel. 057562588
storia professionale Prima della seconda guerra mondiale operò come dilettante, dopo divenne professionista. Luigi Lamentini stampava anche a contatto. Aveva modificato una finestra del suo laboratorio rendendola stagna alla luce e dotandola di un'anta da manovrare manualmente come fonte di luce per lo sviluppo. Il tempo lo calcolava contando a ritroso 1004, 1003, 1002, .. i secondi che occorrevano, secondo la luminosità del giorno, così da avere una corretta esposizione. Aveva una innata capacità ideativa e di applicazione tecnica così da costruirsi da sè il bromografo ancor oggi esistente presso lo studio del figlio, oltre a vari obiettivi, che avevano le lenti molate da un suo amico. Era così ingegnoso che, all'epoca non comprò la camera Polaroid ma ne costruì una da sè. Ancor oggi si può vedere nello studio del figlio la bilancia che veniva usata da Luigi Lamentini per pesare i vari prodotti chimici. Usava scontornare le lastre ed in una, vista dal rilevatore, il cielo è mascherato con rosso inattinico. Ritoccava il negativo ed insegnava al figlio, Giorgio, che il ritocco andava fatto con mano leggera e movimenti circolari, diceva, per non cambiare i connotati alla gente. Nel primo dopoguerra in occasione della visita di Federico Fellini a Cortona, Luigi Lamentini scattò delle istantanee ritraendo il regista con Ingmar Bergman. L'espressione di F. Fellini immortalata in una di quelle fotografie, che si trova ancora nello studio, giustifica la qualifica di paparazzo anteliteram. Distrasse da sè un impressionante numero di lastre di vetro. Nello studio si trova anche la riproduzione in albumina (130 x 160) del primo dagherrotipo prodotto da Umberto Fieri Fierli nel 1857 e rappresentante la facciata della chiesa di Santa Margherita. Per opinione generale forse la prima opera fotografica della terra di Cortona.

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