D. Coppi

nascità Livorno
morte Prato
storia personale Si trasferisce con la famiglia da Livorno a Firenze fra gli otto e i nove anni; il nucleo familiare è composto dalla madre Maria Binchini, dalla sorella Ernesta e dalla sorellastra Maria Cerri, del padre Luigi non si hanno notizie. Il trasferimento a Prato, dove già lavora da anni, avviene nel 1911. Nel 1917 sposa a Firenze una ragazza pratese, Siebe Annita Ines Orsini. Di origini modeste Domenico aveva lavorato come carbonaio e poi come fallegname prima di diventare fotografo. A Prato era riuscito a entrare a far parte della migliore società e a frequentare il circolo più esclusivo della città, il Misoduli. Una difficoltà agli occhi, che lo portò quasi alla cecità nell'ultimo periodo della sua vita, lo allontanò progressivamente dall'attività di studio. Alla sua morte nel 1935 le mutate condizioni economiche costrinsero la moglie a lasciare la casa coniugale per un modesto bilocale.
storia professionale I primi lavori fotografici documentano la sua presenza a Prato agli inizi del' 900. La guida della città del 1915 lo presenta come il successore di G. Salvi, anche l'indirizzo dello studio corrisponde: via Magnolfi nei pressi della stazione. Il periodo più significativo dell'attività del Coppi è quello iniziato col trasferimento all'atelier realizzoto in piazza Buonamici negli anni Venti. Ma la perdita graduale della vista fu probabilmente la principale delle cause che portò alla chiusura dello studio fra il1929 e il 1930. Negli anni succesivi, aiutato dagli amici industriali, si sedicò a un'attività legata all'industria tessile. Nel' 35 riaprì un piccolo studio chiuso appena due o tre anni dopo.
indirizzo Prato

presente nei fondi: