fonti arch.
[A.S.F.Tribunale di Firenze-Atti di commercio-Atti di società-fasc.238, b.25.Contratto di società Alvino-Rusconi, 1888, gennaio 31. Scioglimento società 1892, maggio 18.]-
Il fascicolo contiene l'atto privato datato 31 gennaio 1888 con cui fu stipulato il contratto di società fra Giuseppe Alvino, nativo di Napoli e residente a Firenze e il nobile marchese Aldo Rusconi dopo la morte del socio di Alvino, Alessio Campa; Rusconi, nativo di Cento (Fe) e residente a Firenze, subentrò al Campa quale socio capitalista: "(...) L'anno milleottocentottantotto questo giorno trentuno del mese di gennaio in Firenze(...) Essendo venuta a cessare per la morte del socio capitalista Alessio Campa la primitiva società G. Alvino e C° per l'esercizio dello Stabilimento Artistico Fotografico posto in Firenze via Nazionale civico n. 1bis. Il signor Giuseppe Alvino si è trovato ad un tratto senza alcun capitale e con molta passività e quindi nell' assoluta impotenza di continuare da solo l'esercizio stesso. In questa poco felice condizione di cose dopo aver molto cercato, il signore Alvino ha avuta la sorte di trovare una persona amica nel nobil uomo marchese Aldo Rusconi(...)". L'atto attesta l'obbligo del socio d'industria Alvino, di non aprire ed esercitare, per la durata della società, altro stabilimento "(...)che abbia anche lontana relazione con l'arte fotografica;" la firma sociale era di esclusiva competenza del socio amministratore Rusconi, "(...)il quale firmerà con la Ditta G. Alvino e Compagno. Apposita circolare litografata col Fac-Simile della firma verrà inviata a tutti i fornitori e ditte commerciali con le quali la Società si metterà in rapporti (...)". Le macchine, utensili e tutti i materiali inservienti alla fotografia, sarebbero divenuti proprietà del Rusconi (che li avrebbe pagati L. 23.000), insieme all'impianto e corredo dello stabilimento, e Alvino non ne avrebbe avuto che l'uso. Un altro atto (questo, pubblico) conservato nello stesso fascicolo, datato 18 maggio 1892, sancisce lo scioglimento della società (che si dice posta in via Nazionale 1 bis con succursale a Viareggio) e il trasferimento della quota di Alvino a Rusconi, il quale rimaneva proprietario della ditta G. Alvino e Co.