fonti arch.
[A.S.F., Fallimenti, b.60, fasc.564]-
La dichiarazione di fallimento datata 17 maggio 1875 "(...) dichiarava il fallimento del Sig. Cav. Michele Petagna negoziante di fotografie con stabilimento e magazzino in via della Vigna Nuova denominato Fotografia Romana ed impresario del nuovo teatro la Varietà in Piazza della Indipendenza,(...) Così deliberato dalla seconda sezione provvisoria del Tribunale Civile e Correzionale di Firenze ff di Tribunale di commercio riunita in camera di consiglio(...) Firenze li 17 maggio 1875". Nel verbale di proposta di sindaco definitivo, troviamo un elenco dei creditori del Petagna tra i quali: Anchise Mannelli, Carlo Brogi, Luigi Marchi, dei quali si tratta in maniera più estesa nel verbale delle prime verifiche dei titoli di credito: "Avanti di noi Avv. Cav. Agostino Bandini giudice delegato assistito dall'infrascritto vicecancelliere sono personalmente comparsi i creditori sunnominati: (...) 8° Martini Emilio dimorante in Firenze in via Guelfa n. 118. Ha presentato una nota in carta da bollo da lire 1.20 per la somma di L. 103.72 per salari del mese in corso e del mese posteriore. I giudici lo hanno ammesso al passivo per la minor somma di lire sessantatre e Cei 72 con privilegio. Il sig. Martini Emilio ha giurato la verità del suo credito a forma di legge. Si è firmato ritirando il titolo. (...) 9° Mannelli Anchise dimorante in Firenze in via Ponte alle Mosse n. 61 ha presentato una nota da lire una e Cei 20 per la somma di L.62 e Cei 22 per salari del mese in corso e del mese posteriore. I sindaci lo hanno ammesso al passivo per la minor somma di lire 37.22 con privilegio. Il Sig. Mannelli ha giurato la verità del suo credito a forma di legge, si è firmato ritirando il titolo (...) 27° Pirro Fellini residente in Firenze in via Cittadella n. 13. Ha presentato una nota di due fogli di carta da lire 1.20 con la quale si propone creditore di lire centosettantacinque per stipendio, per lire centosessantuno e Cei 87 per partecipazione e di lire trentaquattro per valute negative e così in tutto di lire trecentosettanta e Cent 87. I sindaci lo hanno ammesso per lire Cento con privilegio a titolo di salario, e per lire trentaquattro senza privilegio, prezzo negativo, si sono riservati di verificare il conto partecipazione in altra ordinanza. Il sig. Fellini ha giurato la verità del suo credito in lire centotrentaquattro a forma di legge, si è firmato ritirando il suo titolo (...) 30° Brogi Carlo dimorante in Firenze nel Corso dei Tintori N. 79 quale mandatario della ditta Gerolamo Brioschi di Milano e ha presentato due recapiti mercantili emessi in Firenze il 23 marzo 1875 per lire seicento ciascuno, regolarmente bollati, e più una nota in carta da lire una e Cei 20, con la quale la ditta si propone creditrice della somma complessiva di lire milleottocento e Ci undici. I sindaci hanno ammesso la ditta Girolamo Brioschi per la somma di lire milleduecentosedici importare complessivo dei due recapiti mercantili e dei protesto. Si sono riservati di deliberare sulle altre partite segnate nella nota, ritenendo per tale oggetto la nota medesima e restituendo i due recapiti. Il sig. Brogi si è firmato ritirando il titolo(...). Un altro atto attesta che con sentenza del 21 gennaio 1876 la seconda sezione promiscua del Tribunale Civile e Correzionale di Firenze ammise il sig. Felice Piccirillo di Napoli al passivo del fallimento del Cav. Michele Petagna; lo stesso Petagna, rivolto al Piccirillo, socio capitalista, gli ricorda di aver da lui ricevuto sino ad allora la somma di lire 202 438,48. Due notizie personali si ricavano ancora dagli atti: una è quella del nome della moglie di Petagna, ovvero Silvia Galanti, e l'altra riguarda l'abitazione posta in via Vigna Nuova 17 terzo piano, mentre lo stabilimento era all'ultimo piano (v. l'inventario degli assegnamenti del fallito). Pirro Fellini proseguì da solo l'attività dello stabilimento prendendo lo stabile in affitto, come testimonia una lettera di Oreste Mandolfi al giudice delegato alla procedura del fallimento Petagna: "(...) L'affitto dello stabilimento fotografico(...) fu accettato dal Signor Fellini alle condizioni indicate dalla S.V.Illustrissima ed ebbe principio col giorno 11 novembre scorso. Informo poi la S.V.Illustrissima che nel deposito delle fotografie si è verificata una mancanza, e siccome non può avere origine che da un furto così ho creduto mio dovere denunziare la cosa all'Ufficio di Sicurezza Pubblica che voglio sperare saprà rintracciarne i colpevoli.(...) Il Panorama è l'unico cespite che dia un utile all'amministrazione ma anche questo non è tale che possa cambiare la sorte che è riservata ai creditori(...)". L'atto n. 118 del 9 giugno 1876 riporta: "Petagna Michele del fu Gaetano di anni 45 nato a Roma residente in Firenze in via della Vigna Nuova n. 20 (...)"; da ciò si desume l'anno di nascita di Petagna, ovvero il 1831. Segue un atto che accusa il fioraio Benedetto Alinari, che aveva libero accesso allo stabilimento, di aver sottratto 10 o 11.000 fotografie per un valore di circa 500 lire italiane; gli articoli rubati venivano comprati a basso prezzo da tale Giovanni Peracchino. Nella relazione del sindaco definitivo del fallimento, Giorgio Ceccherini, (n. 147), questi dichiara di aver dovuto riaprire le trattative per la vendita a Pirro fellini di tutto il materiale dello stabilimento al prezzo d'inventario; Petagna in precedenza aveva rifiutato perché credeva di poter pervenire a un concordato con i creditori, mai concluso. Fellini si rifiuta di pagare il prezzo d'inventario perché le merci, collocate in un magazzino umido in Borgo S.Lorenzo, si sono deteriorate e offre 3.200 lire italiane: "(...) [Pirro Fellini] non ha voluto eccedere l'offerta di lire italiane tremiladuecento per tutto quanto a forma dell'inventario ascende a lire 3916.50, allegando il deperimento che da quell'epoca ad oggi hanno risentito tutti quelli oggetti e specialmente i tappeti che effettivamente trovansi ora in uno stato deplorabilissimo; e le condizioni economiche della città di Firenze che specialmente pei commercianti sono in continuo decadimento. Che il sottoscritto in mancanza di meglio ravvisa accettabile una tale offerta dal momento che malgrado le maggiori cure, non gli è stato possibile, trovare alcuno che abbia voluto non ché raggiungere nemmeno di gran lunga avvicinarsi a questa cifra e sul riflesso che trattasi per la maggior parte di oggetti non di uso comune, ma speciali per la fotografia arte praticata da pochi e non certo in via di crescente sviluppo." La vendita venne poi autorizzata. Un altro atto contiene il "Resoconto della gestione del sindaco sottoscritto all'unione dei creditori del fallimento di Michele Petagna dal 1° settembre 1876 al 22 maggio 1877"; vi risultano incassi ricevuti da "(...) Peracchino Antonietta per 610 negative e 108 cassette(...)" ,il 12 settembre 1876. L'atto n. 107 riporta la richiesta del sindaco definitivo del fallimento, Oreste Mandolfi, di vendere alcune merci per pagare parte dei debitori: "(...) Dietro l'autorizzazione avvenuta in data 6 maggio di vendere privatamente ed al maggiore offerente tante merci quante fossero state necessarie per incassare la somma occorrente al pagamento dei diversi debiti accennati nel ricorso del 27 aprile scorso mi diedi ogni premura per trovare dei compratori. Fra questi solo il signor Jacquer negoziante di fotografie mi offrì L. 1000. Dico lire mille italiane per tutte le fotografie tutt'ora esistenti a Firenze tal prezzo se è il maggiore offerto, pure è molto lontano da quello accennato nell'inventario(...) Firenze, 3 giugno 1876." Segue l'autorizzazione alla vendita concessa dal giudice delegato alla procedura del fallimento. Nel rapporto sullo stato del fallimento steso dai sindaci definitivi Oreste Mandolfi e Eugenio Degora si dice che da parte di Petagna non vi è stata né sottrazioni di merci né malafede: "(...) il quale [Petagna] solo ebbe il torto di intraprendere troppi rami di speculazione a nessuno dei quali il tempo permise di sviluppare vantaggiosamente(...)". Un altro atto (155), riguarda la relazione al giudice delegato del sindaco all'unione del fallimento: "(...) Allorquando io fui nominato sindaco all'unione di questo fallimento ebbi un'eredità oberata, o come suol dirsi un sacco d'ossa. Meno lo stabilimento fotografico, anch'esso però deteriorato con l'affitto, tutto ciò che vi era di meglio era stato alienato dai sindaci cessati e la roba rimasta per quanto rappresentasse in inventario un valore rispettabile non era realizzabile che per cifra insignificante per tre ragioni: 1°: Perché i generi facilmente alterabili come articoli di metallo, negative ed altri consimili si erano molto guastati per esser rimasti gran tempo in una oscura ed umida più cantina che magazzino in Borgo S. Lorenzo. 2°: Perché altri attrezzi da fotografi non vengono attualmente più adoprati per progressi fatti dall'arte che ha adottato nei medesimi dei miglioramenti. 3°: Perché la maggior parte della rimanente esistenza è costituita da cartonaggi e simili portanti l'iscrizione Fotografia Romana di Michele Petagna i quali se rappresentavano come al certo saranno costati un rilevante valore finché il Petagna era il proprietario e conduttore di quello stabilimento fotografico, oggi che esso fu venduto, che da altri viene esercitato, non sono vendibili che a peso di carta.(...) Da informazione particolare risulta a chi scrive che presto sarebbe venuta ad aprire in Firenze un vasto stabilimento fotografico, una rispettabile ditta che ha sede in varie principali città d'Italia. Non mancai saputo ciò di intavolare con essa la cessione di quanto rimane a liquidare dell'eredità di questo fallimento. Pendono tutt'ora le trattative e sarà fortuna se combinando si potranno realizzare L. 1000.(...) Firenze 22 maggio 1877 Devotissimo Giorgio Ceccherini."